Il regista di Helldivers 2 difende la difficoltà di Elden Ring: “Rivolgersi sempre a un pubblico selezionato”

Il tema della difficoltà emerge inevitabilmente ogni volta che FromSoftware rilascia una nuova versione, e ci ritroviamo ancora una volta immersi in quel vecchio discorso. Il direttore di uno dei giochi per PS5 più spietati dal punto di vista meccanico del 2024, Helldivers 2, ha difeso le scelte progettuali fatte nell'espansione Shadow of the Erdtree di Elden Ring con il ritornello familiare: “Un gioco per tutti è un gioco per nessuno”.

È apparso il regista di Arrowhead Johan Pilestedt Cinguettio non essere d'accordo con l'opinione di un account ignaro. In risposta all'affermazione assolutamente valida di Indoor_Carrot secondo cui provavano sollievo solo quando sconfiggevano un boss in Dark Souls, non il risultato ottenuto, Pilestedt spiegò che il segreto del successo sta in realtà nel soddisfare un pubblico selezionato; nel caso dei fan di entrambi gli studi, sadici, golosi di punizione che si gloriano di superare probabilità apparentemente impossibili, più brutali sono, meglio è. Pilestedt dice che “un buon game design evoca emozioni più di ogni altra cosa” in un altro filoe ci troviamo d'accordo con questo sentimento.

In effetti, lo stesso capo di FromSoftware, Hidetaka Miyazaki, ha recentemente messo a tacere la discussione sulla difficoltà, una volta per tutte, affermando che: “Se davvero volessimo che tutto il mondo giocasse (Elden Ring), potremmo semplicemente abbassare sempre di più la difficoltà”. Considerando lo straordinario successo di questi due franchise duri ma giusti solo quest'anno, pensiamo che potrebbero aver capito qualcosa. Certo, potrebbe trattarsi di un pregiudizio, avendo venduto le nostre anime agli dei oscuri delle modalità di difficoltà schiaccianti molte lune fa.

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